This post is also available in: Macedone Francese Spagnolo Tedesco Inglese Serbo Croato Bosniaco

Sole nero

1.

Sole nero, tu non hai né alba né tramonto,
né cielo per la preghiera, né terra per l’attacco.

E colui che vorrà bere il tuo bagliore
è un esiliato dall’inferno, un esiliato dal paradiso.

Le erbe si piegano, gli alberi corrono a piedi nudi
davanti al tuo fiore che brucia e porta cenere nera.

Sole nero, uccello camuffato in stella,
chi pensa di averti capito non sa qual è l’abisso.

Sole nero, nero senz’alba né tramonto,
sole nero per gli assetati che mettono piede sulla riva.

2.

Come, da quale paese sconosciuto hai tu volato sin qui,
sole nero, uccello che colpisce l’albero della vita?

Quale magia ti accompagna*, quale segreta potenza ti spinge,
arcobaleno trecento volte più del Volga, attraverso trecento Nili.

Qual è questa cintura celeste, questa fascia fiorita
di tutte le oscure galassie che giunge fino a noi come due continenti.

Soffrirò io ora per colpa tua prima di sapere come si soffre,
prima di vederti come una barricata cosmica?

O sole nero, o canto, che ti poni
sulle mie spalle perché io ti sostituisca alla mia testa?

3.

Dove mi conduci tu ora, quella grotta sorda
saprà guardare tutto ciò che sarà destinato a noi?

Le stelle ci guardano, ma le stelle sono cieche.
Noi non siamo al mondo che due roccie unite.

Chi sta al di sopra di noi, chi costruisce al di sopra di noi
per sotterrarci vivi nella piramide morta?

O canto, o terra, donna, o vita e morte ad un tempo,
tutto che oggi voi mi apportate, io lo berrò avidamente.

Sole nero, tu non hai né alba né tramonto.
Invano io ti mando una preghiera di combattimento.

Aco Šopov, Гледач во пепелта, 1970
Traduzione di Rolando Certa. Impegno80, Nuova Serie, Anno VI – N. 16/20, Aprile-Dicembre 1984, Gennaio-Giugno 1985. p. 51. 

(* quale mago ti ha inviato)